_Jesus Complex

solo show at Lusvardi Art, Milan 2021 

curated by Angelica Moschin 

 

“Io dico che Gesù Cristo fu un performance artist.” Questa l’idea cardine intorno a cui l’artista berlinese Alessandro Rauschmann (*1985) ha immaginato “JESUS COMPLEX”, la sua prima mostra personale a Milano, a cura di Angelica Moschin, che inaugura il 10 settembre 2021, in occasione dell’apertura della galleria Lusvardi Art a Milano.

 

Gesù fu performance artist quando, appena dodicenne, si intrattenne con i dottori della Legge nel tempio di Gerusalemme, quando scacciò i mercanti e gli usurai dallo stesso luogo e tutte le volte che guarì, esorcizzò o fece risorgere i morti. E questi  miracoli sono “segni”, che invitano alla risposta della fede; segni che sempre sono accompagnati dalle parole, che li illuminano; e insieme, segni e parole, provocano la fede e la conversione per la forza divina della grazia di Cristo. Le sue performance avvengono in presenza di un pubblico, un’audience che è lì a testimoniarne la veridicità, e sono eterne e trascendenti. Non si sono mai fermate e, infatti, continuano ancora oggi. Ogni volta che un fedele prega, il cerchio si chiude e la performance viene ricevuta efficacemente. Mysterium Fidei.

Animate da un lirismo raro nell’odierno scenario artistico contemporaneo, le opere “performative” di Rauschmann rivelano l’intenzione dell’artista di descrivere, celandolo e manifestandolo insieme, un evento biblico, ovvero la risurrezione di Cristo e, tramite una radicale e spesso imprevedibile riconfigurazione dei suoi significanti (quasi un détournement) di dimostrarne la verità ontologica. Liberando lo spazio immaginario dalla forza di gravità e dal tempo, Rauschmann ci offre così un enigma da risolvere, antico come la storia dell’uomo e contemporaneo quanto noi che lo osserviamo.

Un enigma che, esattamente come una preghiera, si nutre del suo stesso ripetersi all’infinito. Un miracolo che assume le sembianze umane, le nostre, che non abbiamo bisogno di un corpo per immaginare né di vedere per credere. E se è vero che le azioni di Gesù Cristo sono performance ante litteram, anche l’atto stesso di pregare, oggi, è da considerarsi un evento artistico e performativo, che si svolge da sempre e per sempre in assenza di un corpo, quello mistico, ricreandolo all’infinito nella mente di un fedele.

JESUS COMPLEX è una variazione intorno al tema dell’attesa, l’attesa di colui che verrà o forse, più probabilmente, non verrà mai. In uno scenario dell’Apocalisse post Covid-19, proprio quando un’isteria generalizzata sembra aver preso il sopravvento, saranno forse gli artisti e i poeti a indicare la via? Qualcosa di tremendamente attuale, un tono quasi malato, riscattato però da un portentoso desiderio di salvezza emerge dagli “Aktionstableaux” di Rauschmann. Qui la più profonda disperazione trova, quale residuo di una filtrazione, la risposta a lungo cercata: la scoperta “non solo di vivere ancora, ma dell’esserci ancora vita”. Nella performance e oltre.


_Befleckte Empfängnis

digital collage 2021

variable size 

 

_Paralysis

performance | Lusvardi Art 2021

camera by Claudio Moschin

 


_Jesus Complex

exhibition view | Lusvardi Art 2021

 


_Aktionstableau 11 (Jesus Complex)

assemblage | Lusvardi Art 2021

110x110cm 

_Rise

video | Milano Centrale 2021

ca. 1:40 min | HD

camera by Flavio Degen